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Gita in Bosnia ed Erzegovina

March 27, 2018

Rose Maya ©

Quest’anno la scuola ha deciso di offrire alle classi 4D, 4A e 4E una gita un po’ diversa dal solito. Da Torino siamo stati catapultati, dopo una ventina di ore in pullman, a Sarajevo, la capitale della Bosnia ed Erzegovina. Grazie alle guide di Deina (un'associazione culturale che organizza viaggi storici) e alle guide del posto, siamo riusciti a cogliere un ampio quadro di quello che è stata la Guerra di Bosnia e delle conseguenze che essa ha ancora oggi sul paese e sui suoi abitanti.

Dal  1992 al 1995 la Bosnia è stata teatro di una delle guerre più cruente e sanguinose dalla seconda guerra mondiale in Europa. Essa fu il risultato di molte tensioni geopolitiche all’interno della zona che allora era la Jugoslavia. Le tensioni storiche tra la popolazione cristiana e quella mussulmana sono state strumentalizzate da personaggi molto carismatici e astuti. Da conflitto per l’ottenimento di territori, la guerra è diventata uno scontro tra religioni e tra etnie. Nel territorio bosniaco convivevano infatti tre etnie: quella dei Serbi (cristiani ortodossi), dei Croati (sempre cristiani) e infine dei Bosniaci mussulmani. Durante la guerra, questi tre popoli che convivevano in modo relativamente pacifico da anni vennero drasticamente divisi e messi l’uno contro l’altro. Le dinamiche di questa guerra sono estremamente complesse: oggi in Bosnia esistono tre versioni ufficiali del conflitto.

Senza dubbio le conseguenze sul paese sono state enormi: moltissime persone sono scappate all’estero e non sono mai tornate, famiglie sono state divise, l’economia è regredita rispetto a prima della guerra, per non parlare delle migliaia di morti… Circa 68 mila bosniaci mussulmani (di cui quasi 26 mila civili), 23 mila Serbi ( circa 7500 civili), quasi 9000 croati, e 5000 di altre nazionalità. Gli accordi di Dayton del 14 dicembre 1995 marcarono ufficialmente la fine della guerra, ma il paese non si è ancora ripreso da questo enorme trauma.

Abbiamo attraversato il confine Croato-Bosniaco in un pomeriggio estremamente nebbioso e il paesaggio che ci ha accolti ci ha lasciati senza fiato. Da entrambe le parti della strada si distendevano prati, campi, boschi e casette isolate. La maggior parte delle case era martoriata da buchi dei colpi di proiettile, molte altre erano solamente mucchi di macerie. Così ci si è presentata anche la città di Srebrenica, che abbiamo visitato il terzo giorno dell’uscita. A Sarajevo invece il paesaggio del centro città appariva meno catastrofico. Molte case e grattacieli sono ora stati ricostruiti e la capitale offre un esempio di città che si sta pian piano riprendendo dal conflitto. Le campagne e le montagne, molto più povere, non hanno ancora avuto la possibilità di ricominciare.

I luoghi della guerra e i racconti dei testimoni hanno indubbiamente avuto un impatto emotivo molto forte su tutti noi. Così pochi anni fa, in un paese tanto simile al nostro, come sono potuti accadere tali orrori? Eppure questo stesso tipo di conflitto si ripropone oggi, in paesi un po’ più lontani. La Siria, la Palestina, la Birmania, con la crisi dei Rohingya, sono tutti esempi di paesi dove alcune popolazioni vengono discriminate e massacrate per la loro appartenenza etnico - religiosa. Una domanda che ci siamo posti durante un dibattito è se ci  sarà mai un momento in cui i popoli riusciranno a convivere armoniosamente e quali potrebbero essere gli strumenti per ottenere ciò. Forse educare le persone alla tolleranza, alla comprensione, al dialogo e alla consapevolezza potrebbe essere un primo passo nella direzione giusta.

Marrakech: un luogo ideale per una vacanza un po’… esotica.

January 25, 2017

Maya Rose ©

Vicina, bellissima, economica e divertente, Marrakech è la perfetta destinazione per le vostre vacanze. Con tre ore di aereo, diretto da Milano, vi troverete nel pieno di questa bellissima, caotica città del Maghreb. Per spostarvi ci sono moltissime alternative: potete prendere un taxi, una carrozza trainata da cavalli, o, per una soluzione più economica e divertente, potete salire su uno dei tanti pullman di linea della città.

Per mangiare i ristoranti della città sono molti, ma sono principalmente per turisti, infatti i marocchini non mangiano spesso pasti fuori casa. I menù quindi tutti molto simili e limitati: vari tipi di Tajin, una specie di spezzatino di carne e verdure speziato, cuscus con carne o verdure, oppure insalate. Se vi spostate dall’area più turistica della città, vi troverete in viuzze piene di banchetti di “spuntini”: pesce alla griglia, panini con i condimenti più strani (come uova crude e patate, polpette di pesce, o una specie di polpettone di carne con salse), piccoli involtini ripieni di carne, ma specialmente dolci. I marocchini adorano il dolce! Troverete moltissimi negozietti di dolci, principalmente a base di miele, spezie, altri invece con creme al cioccolato, altri con bevande dolci come succhi di frutta, succo di canna da zucchero e se vi sentite particolarmente coraggiosi, potrete assaggiare un dolce ripieno di mandorle, miele e … piccione!

La sera un ottimo posto dove mangiare è la piazza centrale della città: Place Jemaa-el-Fna.

Qui troverete molti tendoni con tavoli lunghi, dove cucinano di tutto: zuppe, carne grigliata, tajine, insalate e anche una specialità molto amata dagli abitanti della città, che si ritrovano a mangiarla accompagnata dal famoso tè alla menta, testa di agnello bollita…

Placa Jemaa-el-Fna è sicuramente il fulcro della città. Circondata da caffè e ristoranti molto turistici, e da un enorme bazar a tre piani, vi troverete di tutto.

Molte sono attrazioni turistiche, come gli incantatori di serpenti o addomesticatori di scimmie, entrambi parte di bande di criminali che vi chiederanno di pagare per fare una foto alle loro bestie e a loro, o ancora le moltissime donne che vi offriranno di dipingervi le mani con l'henné o di farvi le treccine. Oppure ancora uomini vestiti con il tradizionale costume del portatore di acqua, il quale vi chiederà soldi per fargli una foto. Insomma dovete essere abili nel rifiutare le loro insistenti offerte.

La sera però la piazza diventa un luogo d’incontro per gli abitanti della città che si ritrovano a fare uno spuntino sotto i tendoni, ad ascoltare i moltissimi musicisti e ballare, o ancora si raggruppano centinaia di persone, in cerchio, intorno ai cantastorie. Tradizione centenaria, patrimonio dell'UNESCO, i cantastorie raccontano, cantano, suonano o si esibiscono in acrobazie per divertire il pubblico. Anche se affascinante da vedere, non capirete le storie, infatti sono raccontate solamente in arabo.

Altra zona della città da visitare sono i Souk, le vie delle botteghe artigiane, dove potrete visitare le molte tannerie (le concerie) o le tintorie, o comprare souvenir da riportare a casa come regali e ricordi.

Vale anche la pena visitare alcuni dei molti palazzi reali, come il Palais La Bahia, o l’antico Palais El Badi, che si trovano a sud della città, nel quartiere ebraico. A nord dei Suk, un altro incantevole edificio da visitare è la Medersa Ben Youssef, ex scuola coranica, è decorata nel tradizionale stile marocchino, con mosaici, archi e una grossa fontana.

La cosa più divertente da fare nella città, secondo la mia esperienza, è semplicemente camminare per le vie, guardarsi intorno, osservare e chiacchierare con gli abitanti della città, che con il loro amichevole e accogliente modo di fare vi inviteranno a bere del tè alla menta insieme e vi racconteranno storie affascinanti.

Dalla città è possibile fare diverse escursioni. Le gite di un giorno hanno come destinazione la valle dell’ Ourika, una bellissima valle delle montagne dell’Atlantico, oppure la stupenda città marittima di Essaouira, sull’oceano Atlantico. Se avete tempo per una gita più lunga potete iscrivervi ad una delle molte escursioni guidate nel deserto del Sahara.

La sera, dopo una lunga giornata passata a camminare per la città il posto ideale dove dormire, sono i Riad. Si trovano nelle tipiche case della città, a tre piani, dove tutte le stanze si affacciano sul giardino centrale aperto, spesso decorato con mosaici, fontane e piante. Ne troverete per tutte le fasce di prezzo, da 40 euro a notte a 300 o più. Nella maggior parte vi serviranno anche un’ottima colazione a base di specialità tipiche, in altri invece una colazione europea di marmellate confezionate e brioche.

L’inverno è la stagione migliore per visitare questa città, che d’estate diventa troppo calda per poter girare di giorno, raggiunge anche 50°! D’inverno invece le temperature vanno dai 5/6° mattutini e notturni, a 25 o più gradi di giorno, lo sbalzo è dovuto alla vicinanza con il deserto. Portatevi quindi vestiti caldi per la sera e il mattino, mentre di giorno l’ideale sono camicie leggere a maniche lunghe e pantaloni leggeri e larghi.

E’ importante ricordare che il Marocco è un paese molto religioso, più del 90% della popolazione è musulmana praticante, è quindi consigliato un abbigliamento rispettoso, in particolare per le donne: bisogna evitare canottiere, maglie scollate, gonne o pantaloni corti o in generale vestiti attillati.

Non è necessario indossare il velo, come invece è obbligatorio in altri paesi musulmani come l’Iran o l’Arabia Saudita. In Marocco sono infatti molto tolleranti, sanno che secondo le nostre usanze e i nostri costumi il velo non è indossato e non pretendono che sia indossato da noi donne straniere.

Un altro motivo per cui consiglio di fare un viaggio a Marrakech, è per conoscere una cultura mussulmana aperta e tollerante. In questo momento politicamente e culturalmente delicato, sono in molti ad affermare che l’Islam è una religione pericolosa e radicale. Ho avuto la possibilità di vedere l’esatto contrario. Sono un popolo generalmente molto pacifico, solare e amichevole. Ho visto più persone dibattere e litigare, per poi finire con un sorriso e una pacca sulla spalla.

A Marrakech potrete vedere moltissime giovani donne in giro la sera, sole o con amiche, qualcuna anche senza velo. Sono le generazioni più anziane a rispettare maggiormente i costumi tradizionali. Insomma potrete vedere donne completamente coperte, anche gli occhi, dal burqa, mentre altre in jeans, felpa e velo.

Insomma vi consiglio caldamente questa destinazione per un viaggio divertente e interessante.

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