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Cogestione: istruisce o distrae?

April 10, 2018

Martina Sclaverano, 4C © Foto: Viola Munaretto, 4C ©

Due giorni l’anno, gli studenti nella maggior parte delle scuole superiori italiane hanno la possibilità di seguire corsi informali di apprendimento. Durante i giorni di “cogestione”, infatti, persone esterne alla scuola o gli alunni stessi organizzano corsi di attività che di solito non sono accessibili nel programma curricolare, in modo da proporre una giornata scolastica diversa dal solito. Tuttavia, mentre alcuni pensano che queste lezioni alternative debbano essere comunque finalizzate all’apprendimento, altri le ritengono semplici momenti di svago.

Si creano così due categorie di attività disponibili durante la cogestione: quelle educative come conferenze, dibattiti, interventi da parte di esperti in vari campi oppure quelle ludiche come sport, videogiochi e lezioni legate all’arte o alla musica.

E’ giusto che la scuola offra anche momenti di svago e ricreazione come proposta formativa alternativa o deve solo limitarsi all’istruzione formale e strettamente legata al corso di studi?

We Like: il consumo che ci piace

January 23, 2018

Martina Sclaverano, 4C ©

Al giorno d’oggi, la scuola non è più vista come luogo dove apprendere nozioni solamente a livello teorico, bensì essa costituisce un’opportunità per prepararsi anche dal punto di vista pratico per quello che sarà il mondo del lavoro.

Per questo l’iniziativa di Alternanza Scuola-Lavoro propone moltissimi progetti che mirano ad introdurre gli studenti nel contesto lavorativo, aiutandoli a trovare più facilmente una professione che li interessi.

Anche l’attuale classe 4C ha potuto partecipare a uno di questi progetti, ovvero “We Like: il consumo che ci piace” negli ultimi mesi dello scorso anno scolastico. Il progetto prevedeva l’ideazione da parte dell’intera classe di un prodotto che fosse sostenibile, a scelta tra ambito alimentare, tessile o chimico. L’attività era strutturata su diversi punti, partendo da un’infarinatura sui concetti alla base dell’imprenditoria e giungendo infine alla presentazione del prodotto finito.

L’obiettivo del progetto era infatti sia di sensibilizzare i partecipanti per quanto riguarda la sostenibilità, sia introdurli nel mondo del lavoro aiutandoli a simulare un’azienda fittizia.

Inizialmente, la classe ha dovuto dividersi i compiti: c’erano infatti i responsabili dell’aspetto economico, gli addetti alla ricerca e coloro che dovevano intrattenere le relazioni con i potenziali clienti e pubblico. In seguito, dopo aver individuato l’ambito alimentare come quello favorito da maggior parte degli studenti, si è svolto un grande lavoro di ricerca.

Perché il prodotto fosse sostenibile, infatti, occorrevano dei fornitori nelle immediate vicinanze e un numero di ingredienti il più ridotto possibile, pur garantendo la qualità del prodotto. Dopo essersi dunque accertati dei vari ingredienti disponibili in Piemonte e aver svolto un sondaggio a livello scolastico in cui gli studenti hanno votato per il loro prodotto preferito, la classe ha ideato una barretta energetica a base di nocciole, miele, uvetta e cereali, dandole il nome di “BioCrock”. In seguito, è stata creata una pagina Facebook che illustrava la barretta a scopi pubblicitari, per coprire anche l’aspetto più legato al marketing di un’azienda, benché fittizia.

Ogni step e progresso del progetto doveva essere riportato in un questionario inviato assiduamente al referente del progetto, spiegando la ricerca eseguita e il motivo di alcune scelte.

L’ultima fase del progetto era una presentazione del prodotto, in cui venivano illustrati i vari passaggi che hanno portato alla sua creazione; inoltre, due studentesse della classe sono state scelte per partecipare ad un campus in Umbria, organizzato dal Movimento Consumatori e dove si sono riuniti ragazzi da tutt’Italia CHE HANNO partecipato al progetto.

Il campus, svoltosi dal 8 al 10 settembre 2017, ha costituito un’opportunità per conoscere più a fondo ciò che sta alla base del consumo, fornendo importanti strumenti di valutazione che hanno sicuramente sensibilizzato i ragazzi partecipanti, i quali hanno potuto socializzare e condividere le proprie idee.

Il progetto We Like è dunque stato fondamentale per avviare gli studenti della classe 4C al mondo dell’imprenditoria, dando l’opportunità di sperimentare in prima persona le fasi necessarie allo sviluppo di un’azienda e al tempo stesso sensibilizzare sul consumo, proponendo un punto di vista innovativo e sostenibile. Quest’esperienza è sicuramente consigliata a tutte le classi, in quanto stimola in modo pratico la creatività dei ragazzi, spingendoli a collaborare per un obiettivo comune.

Copia di:Festa della donna

March 07, 2017

Anastasia Balboni

L'8 marzo, il Giorno della Donna, è una festività internazionale, celebrata per ricordare le numerose lotte politiche col fine di ottenere l'indipendenza e l'uguaglianza sociale della donna. E’ un momento internazionale e ovunque viene festeggiato in maniera diversa; l'unico aspetto che accomuna tutte le donne pare essere il fiore, simbolo della sua delicatezza e bellezza. Facciamo allora un giro per il mondo alla scoperta di tutte le manifestazioni che qualificano questa giornata!

 

Nel continente africano, per esempio,  questa festa viene celebrata con un forte sentimento di lotta. In tutto il continente (specialmente Cameron, Zimbawe e Sud Africa) vengono organizzati numerosissimi eventi e iniziative artistiche-culturali, che spesso si protraggono anche per una settimana intera, al fine di rivendicare e ricordare i diritti politici e sociali del gentil sesso.

Invece nell'Asia orientale (in particolar modo Indonesia e Filippine, dove c'è un grande livello di istruzione anche tra le donne), si succedono continui festeggiamenti, mostre di giovani donne-artiste e interessanti eventi culturali, che permettono alle giovani intellettuali di discutere di attualità e di politica. In Vietnam, dove le donne solo il cardine principale della forza lavoro, si è soliti preparare dolci da condividere con i colleghi al lavoro.

In Russia la festa della donna ha un grande valore nazionale, e viene celebrata con un buon pasto tradizionale e champagne. Durante la giornata le donne si possono rilassare mentre gli uomini si occupano delle pulizie di casa e della cura dei bambini, affinché esse si sentano regine almeno per un giorno.

Infine, in America Latina esistono parchi dedicati alla donna, come "El Parque des Mujeres" (in Ecuador), dove per l'occasione si organizzano eventi e manifestazioni in rosa. Al contrario in Colombia le donne escludono gli uomini dai loro festeggiamenti, e preparano un piatto tipico, la "Pollada".

In conclusione, la donna è considerata speciale praticamente ovunque in questo giorno particolare. Le tradizioni sono varie, ma ovunque "la donna vuole essere amata senza un perché. Non perché  è bella o buona o ben educata o graziosa o spiritosa, ma perché è" (Henri-Frédéric Amiel), e presto saremo pronti a festeggiare il suo 100° anniversario (in Italia la prima festa della donna è avvenuta nel 1922). Buona festa della donna!

8 Marzo, festa della donna: giorno per ricordare, giorno per ringraziare.

March 07, 2017

Ester Ziarati

Come ogni anno arriva puntuale la Festa della donna. La causa di questa ricorrenza, celebrata l’8 marzo, è spesso ritenuta l'incendio che, nel 1908 costò la vita a diverse operaie rimaste bloccate in una fabbrica tessile. 

Questo episodio in realtà non è mai avvenuto, non c'è mai stato alcun incendio, almeno non in quell'anno. Nel 1911 ci fu un incendio in cui morirono uomini e donne e l'episodio è stato col tempo relazionato alla motivazione che ha portato a festeggiare la giornata della donna. 

Pretesto o non pretesto l'8 marzo rappresenta sì uno scambio di auguri, sì uno scambio di mimose, sì uno scambio di sorrisi orgogliosi fra le donne, ma come tutte le cose rappresenta molto di più.

 

Serve per ricordare, ma non solo, serve anche per capire. Riuscire a capire i sacrifici, le lotte che le donne hanno portato avanti, soprattutto nel 900, ma anche prima. Serve che lo capiscano gli uomini, serve che a capirlo ci proviamo anche noi. Noi donne. 

Serve per ricordare le rivendicazioni politiche e sociali cui le donne sono andate incontro da sempre e per festeggiare ciò che col tempo sono riuscite ad ottenere. Serve come ringraziamento, per dire loro che il loro lavoro non è stato vano, per ringraziarle di non aver abbandonato, di essere state tanto coraggiose da perseguire i propri obiettivi. 

 

L'otto marzo, più di un secolo fa, migliaia di operaie protestarono per ottenere il diritto di voto. Diritto di cui molto spesso oggi non ci curiamo molto. L'otto marzo migliaia di donne protestarono per ottenere una paga più dignitosa. L'otto marzo 1917 in Russia a San Pietroburgo le donne chiesero la fine della guerra (e questa data è ancora considerata l'inizio della rivoluzione russa). 

Dobbiamo considerare questa festa un'opportunità: come forma di protesta per le discriminazioni e le violenze di cui siamo sempre state vittime. Dobbiamo prendere coscienza del nostro ruolo nella società, riconoscere il fatto che una volta era diverso, che siamo fortunate, che non dobbiamo farci sfuggire di mano quello che abbiamo. Dobbiamo raggiungere un equilibrio fra uomini e donne, riconoscendo questa nostra posizione raggiunta a fatica che non è più di sottomissione. E dobbiamo lottare, non per superare gli uomini, ma per restare loro accanto. Ma questo non dipende più solo da loro, dipende molto e soprattutto da noi

Trump: un imprenditore edile senza scrupoli ambientali.

March 01, 2017

Carlotta Pairotti

Migliorare l'economia statunitense già fiorente, con un'incentivazione delle industrie pesanti quali petrolifera e siderurgica, è una tra le prime mosse fatte dal nuovo presidente americano senza preoccuparsi troppo dei danni che l'ambiente, già troppo violato, subisce.

Non si tratta solo di disinteresse verso l'ecosistema ma della negazione dell'esistenza del surriscaldamento globale e delle sue conseguenze sul nostro pianeta. L'annullamento del Clean Power Act, che impone la riduzione delle emissioni di polveri sottili delle centrali elettriche, è il primo passo fatale verso la distruzione dell'intero equilibrio ambientale.

Se queste smisurate manovre di produzione prendessero il via, nel giro di 8 anni gli Stati Uniti rilascerebbero 3 miliardi e mezzo di tonnellate di carbonio in più, il che contribuirebbe a creare un'aria così tanto inquinata da non poterla più respirare, il continuo innalzamento delle temperature e la distruzione della natura per come la conosciamo noi. Il metabolismo ambientale è lento e non è in grado di smaltire la combustione quotidiana che si creerebbe con la politica imprenditoriale di Trump.

Ma a sostenere le produzioni inquinanti ci sono voci di corridoio che credono che l’economia attiva non potrebbe che migliorare la qualità di vita, il benessere e la società.

Oltre all'abolizione del Clean Power Act, è confermata dal presidente l'uscita dell'accordo climatico di Parigi (COP 21) del 2015.

Le accuse di impedimento al compimento del progetto economico presidenziale sono rivolte anche a tutte le organizzazioni di tutela delle specie selvatiche in quanto agiscono in siti dove potrebbero esserci dei giacimenti di petrolio o gas naturale rallentando quindi l'economia americana. Inoltre la tutela di specie selvatiche è troppo cara e secondo il nuovo inquilino della Casa Bianca non sono poi così davvero in via di estinzione.

Il business è posto davanti all'ambiente, al clima, alla natura e all'ampissima varietà di ecosistemi che caratterizzano la nostra Terra; gli animali si troveranno sempre più in difficoltà ad adattarsi e la flora sarà sempre meno varia. Il nostro pianeta è bellissimo grazie alla diversità di habitat che lo popolano e se i più grandi capi mondiali non lo rispettano, ci troveremo tutti di fronte alla legge di selezione naturale Darwiniana ma stavolta nessuno sopravviverà.

Censure del 2017: dalla veridicità delle notizie alla censura in base al proprio orientamento sessuale.

February 27, 2017

Carlotta Pairotti

L'Europa è un paese senza limiti, senza un po' di pudore e buon senso: facebook censura la foto del Nettuno postata dalla scrittrice bolognese Elisa Barbari in quanto raffigurante un contenuto "sessualmente esplicito", i cittadini hanno dato il via alla campagna "Sì Nettuno, no censura". Il team di Facebook si è poi scusato: "eliminiamo moltissime immagini ogni giorno per violazione delle nostre norme pubblicitarie e in alcuni casi commettiamo degli errori". Il Dio greco, dopo 400 anni che protegge Bologna se l'è vista brutta ma ora è fuori pericolo.

In Israele è stato dato il via al progetto di legge che consente alla magistratura di ordinare ai grandi social network, come facebook, la cancellazione di contenuti che incitano alla violenza e diffondono sentimenti di odio. Un post verrà cancellato nel caso in cui esso possa essere pericoloso per la sicurezza del cittadino, del popolo e dell'intero paese. Essendo l'Israele un paese in guerra, tutti i contenuti che possono evocare una di queste caratteristiche verranno eliminati. Le ONG sono allarmate in quanto questo grandissimo potere dato ai magistrati possa violare la libertà di espressione e d'informazione.

La divulgazione di notizie, anche tramite facebook, non sempre è veritiera poiché non esiste un mediatore che verifichi tale veridicità: sta nascendo nel 2017 una rete di agenzie pubbliche in tutta l'Unione Europea che combatta le fake-news. Le figure più toccate da queste notizie bufale sono i politici che vorrebbero essere liberi di poter eliminare una notizia che reputano falsa senza dover passare attraverso avvocati e magistratura. Internet consente l'anonimato ed è una sorta di grande bacheca sulla quale chiunque può affiggere qualunque cosa, sta al buonsenso delle persone credere o no ad una notizia, mettere una censura perfino su ciò che si scrive sarebbe come violare il diritto di stampa.

La Cina richiede alla Apple di oscurare su tutti i suoi dispositivi l'app del NY Times e il colosso americano si adegua alle norme di legge locale. La Cina non è di certo famosa per libertà e rispetto dei diritti, aveva già costruito l'immenso firewall contro il mondo occidentale per oscurare ai cittadini siti come la BBC e il NY Times che però era rimasto consultabile con l'app. Cupertino si piega a Pechino e i rapporti USA-Cina si incrinano sempre di più, Tim Cook sottomesso in quanto il 90% della produzione della Apple è proprio nel paese della censura.

Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per il saluto e il ringraziamento a Ban Ki Moon che si è ormai ritirato, la Russia si è fatta sentire non per porre la fine ad una guerra ma rifiutandosi di ringraziare il segretario dell'ONU per il lavoro svolto negli ultimi 10 anni in favore della difesa dei diritti dei gay. Ban Ki Moon «ha ascoltato ed assistito le donne, i giovani e i membri della comunità omosessuale» e  grazie a lui oggi «le loro voci sono più forti ed ascoltate sia alle Nazioni Unite sia nel mondo». La Russia si oppone a queste frasi e si impone per far sì che nei ringraziamenti al segretario la parola “omosessuali” venga sostituita con «individui vulnerabili e marginalizzati». Fa parte dell'ONU un paese che ha cercato insieme a Cina, Arabia Saudita e Iran di abolire i matrimoni omosessuali, che diffonde omofobia neofascista e che si ripromette di essere il paese in cui verranno costruiti i campi di sterminio per i Gay.

La La Land : commedia musicale, ma molto di più

February 26, 2017

Ester Ziarati

Colorato, musicale, ballato e cantato, il film, la storia, ma più di tutto il pacchetto con cui è stato confezionato raccontano la vita di due sognatori in maniera spettacolare tale che lo spettatore si ritrova a sorridere e a domandarsi ingenuamente quale sia il vero valore della vita.

Film che ha aperto il festival di Venezia e che si è aggiudicato 14 candidature ai Premi Oscar 2017 e ai Golden Globe  del 2017ha vinto 7 premi, ma non è solo  per i riconoscimenti che bisogna guardarlo, garantisco.

Damien Chazelle ha creato una pellicola che ci scorre davanti agli occhi con malinconia, immagini e canzoni aprono le infinite possibilità a cui ogni giorno tutti noi, come i due protagonisti, andiamo in contro.

La storia è ambientata a Los Angeles, Mia e Sebastian si incontrano diverse volte, lei sogna di poter diventare un’attrice, ma la realtà che sta vivendo la conduce semplicemente da un provino all’altro che l’avvicinano, ma allo stesso tempo separano ogni volta di più dal suo sogno. Serve caffè, per vivere. Lui invece ama il jazz. Ha paura che per la sua musica sia giunta la fine ed il suo sogno è quello di aprire un locale dove chiunque possa fare musica Jazz.

Incontro dopo incontro i due cominciano a conoscersi e sorridendo si dicono che questa causalità che li porta ad incontrarsi non significa niente, ma entrambi riconoscono nell’altro il sognatore che loro stessi sono e questo li porta ad avere uno fiducia nell’altro, a credere l’uno nell’altro, a sostenersi, ad amarsi.

 

Emma Stone e Ryan Gosling sono tutti noi: che nella nostra solitudine e nel nostro silenzio cerchiamo disperatamente la felicità. Sono le persone che cercano qualcuno con cui condividere aspirazioni e sogni, ma non solo, sono anche i pochi ad accorgersi che spesso, per quanto ci si sforzi, sogni diversi sono incompatibili seppure le persone da cui nascono si amino. E allora loro che ingenuamente cercavano nella loro solitudine qualcuno con cui condividere i sogni si scontrano con una realtà dove sono costretti ad abbonare qualcosa.

È una storia che racconta una mancanza, una nostalgia, un desiderio irrealizzato, ma apparentemente non irrealizzabile e tutto scorre sullo sfondo di note al pianoforte e non solo che emozionano e coinvolgono per quanto lontane da noi.

 

Racconta di tutti quei sogni che ci sembrano essere a portata di mano, ma che scompaiono non appena allunghiamo le dita, non appena li sfioriamo con lo sguardo e di tutti quei sogni che invece ci sembrano impossibili, a cui aneliamo disperatamente, ma che ogni giorno si allontanano di un passo.

Scivoliamo lentamente in una storia di delusioni, aspettative, attese mancate che sono velate dalla musica, ora allegra, ora triste e scivoliamo in delle vite semplici che possono essere le nostre e questo, unito a tutto il resto sprona le persone a credere e a sognare anche solo un po’ di più.

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